Vivaldi – Concerti per Archi
Antonio Vivaldi – Concerti per Archi
Sinfonia RV 709 dalla “Dorilla in Tempe”
Allegro – Andante – Allegro
Concerto in Re minore RV 129 “Madrigalesco”
Adagio – Allegro – Adagio – Allegro molto moderato
Concerto in Sol maggiore RV 151 “Alla Rustica”
Presto – Adagio – Allegro
Concerto in La maggiore RV 158
Allegro molto – Andante molto – Allegro
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Sinfonia RV 719 da “L’Incoronazione di Dario”
Allegro – Largo – Presto
Concerto in Re minore RV 128
Allegro non molto – Largo – Allegro non troppo
Concerto in Fa maggiore RV 136
Allegro – Andante – Minuetto allegro
Concerto in Sol minore RV 156
Allegro – Adagio – Allegro
IL TETRAONE:
Ana Liz Ojeda Hernandez – violino
Maria Grokotova – violino
Alice Bisanti – viola
Paolo Ballanti – violoncello
Giovanni Valgimigli – violone
Valeria Montanari – clavicembalo
Note di sala:
Si conoscono circa settanta composizioni di Vivaldi per orchestra d’archi e continuo senza solisti, con l’occasionale aggiunta di qualche strumento a fiato di rinforzo. Questo genere, fiorito tra la fine del Seicento e i primi anni del secolo successivo con Torelli, Taglietti e Dall’Abaco, nel primo ventennio del Settecento si era felicemente affermato anche a Venezia con le pubblicazioni di Albinoni. Una decina di questi lavori vivaldiani può indentificarsi nelle “ouvertures” operistiche di melodrammi, per le rimanenti composizioni pervenuteci il Prete Rosso usò indifferentemente i termini di “Sinfonia” e di “Concerto” o più raramente di “Concerto ripieno” o “Concerto a quattro”: termini questi che non indicano specifiche denominazioni formali.
La maggior parte di questi lavori furono scritti per essere eseguiti alla Pietà, uno dei quattro conservatori veneziani per fanciulle orfane, trovatelle, illegittime o povere, al quale Vivaldi fu legato con diversi incarichi dal 1703 al 1740.
Pur senza l’alternanza solo-tutti, la forma di questi concerti per orchestra è simile a quella del concerto solistico, dove però, l’assenza dell’alternanza, poneva problemi di natura formale che Vivaldi risolse agendo sul piano strutturale (inserendo tra i ritornelli alcuni intermezzi costruiti con materiale tematico nuovo), elaborando un percorso armonico più interessante, oppure intervenendo a livello stilistico (scelta tra scrittura contrappuntistico-imitativa o sonora omofonia delle sinfonie d’opera).
In questo concerto vi presentiamo una selezione dei più belli e famosi concerti per archi vivaldiani, introdotti dalle Sinfonie di due delle sue opere più conosciute e apprezzate.
La fantasia, l’invenzione e la varietà espressiva che troviamo in questi concerti ci permette di effettuare, come in un sogno, un viaggio nella Venezia settecentesca e nella poetica Vivaldiana.